Descrizione
Il Riso del Delta del Po IGP si riferisce al prodotto ottenuto dal cereale appartenente alla specie Oryza sativa L., sottospecie Japonica, gruppo Superfino, nelle varietà: Carnaroli, Arborio, Baldo, Volano, Caravaggio, Cammeo, Keope, Telemaco e Karnak.
Zona di produzione
La zona di produzione del Riso del Delta del Po IGP comprende i territori dei comuni di Ariano nel Polesine, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle, Corbola, Papozze, Rosolina e Loreo, in provincia di Rovigo nella regione Veneto, e dei comuni di Comacchio, Goro, Codigoro, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliaro, Migliarino, Ostellato, Mesola, Jolanda di Savoia e Berra, in provincia di Ferrara, nella regione Emilia-Romagna.
Metodo di produzione
Tutte le operazioni di coltura e trasformazione sono finalizzate a garantire la qualità, la tradizionalità e la tracciabilità del prodotto. L’elevata fertilità naturale dei terreni e il particolare clima, rendono spesso superfluo l’uso del concime, che viene utilizzato solo quando necessario. I semi devono provenire da partite selezionate e certificate. La risaia non può insistere sullo stesso terreno per più di otto anni, dopodichè dovrà entrare in rotazione per almeno due anni. La semina avviene in primavera inoltrata (maggio) mentre la raccolta a settembre/ottobre. Per la fase di essiccazione sono ammessi essiccatoi che non lascino sulle glumelle residui di combustione o odori estranei. Il riso essiccato deve presentare una percentuale di umidità inferiore al 14%. Tutte le fasi di trasformazione devono avvenire in stabilimenti autorizzati e controllati.
Aspetto e sapore
Il Riso del Delta del Po IGP presenta chicchi grandi, cristallini/perlati e compatti, bianchi o integrali. Ha grande capacità di assorbimento, poca perdita di amido e buona resistenza durante la cottura.
Storia
Il primo documento ufficiale sul riso risale al 1475; in esso Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano, spedisce un prezioso carico di riso a Ercole I d’Este, Duca di Ferrara, decantandone le virtù. La scelta degli Estensi di investire sulla coltura risicola si rivelò provvidenziale: i nuovi terreni, insieme al clima, si dimostrarono particolarmente adatti a ospitare i pregiati chicchi bianchi. Tra il Settecento e l’Ottocento importanti famiglie veneziane, avviarono ulteriori opere di bonifica che avevano come scopo l’estensione delle risaie in tutto il territorio deltizio, contribuendo alla valorizzazione di queste aree ancora in bilico tra terra e acqua. Le sue qualità sono state certificate nel 1950 da una dichiarazione del Capo Dipartimento dell’Ispettorato Agrario Compartimentale delle Venezie, Viscardo Montanari, il quale ne esaltavano le qualità ritenendolo fra i più pregiati in Italia. Le rovinose alluvioni degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento hanno assestato un duro colpo alla diffusione della coltivazione del riso, che si è ripresa solo negli anni Novanta, per proseguire poi nel nuovo millennio con il riconoscimento IGP e la nascita del Consorzio di Tutela.
Gastronomia
Il Riso del Delta del Po IGP va conservato in luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti di calore. Per l’aroma e la maggiore resistenza alla cottura è ottimo nella preparazione di svariate ricette, dalle minestre ai tipici risotti e persino ai dolci. Sono celebri le ricette del risotto all’anguilla, del risotto al radicchio, del risotto al lambrusco, dei risi e bisi (risotto con i piselli) e della torta di riso.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Riso del Delta del Po IGP, nelle varietà: Carnaroli, Volano, Baldo e Arborio, Caravaggio, Cammeo, Keope, Telemaco e Karnak. È confezionato sottovuoto o in atmosfera controllata, in scatole o in sacchetti idonei all’uso alimentare opportunamente sigillati.
Nota distintiva
Le caratteristiche organolettiche del Riso del Delta del Po IGP sono strettamente legate al territorio. La composizione pedologica del terreno, infatti, è contraddistinta da un’elevata salinità, dovuta alla presenza dell’acqua dell’Adriatico, che conferisce al prodotto un aroma e una sapidità inconfondibili.