Descrizione
Il Pistacchio di Raffadali DOP designa il frutto allo stato secco, in guscio, sgusciato o pelato, delle piante della specie botanica Pistacia vera L., cultivar Napoletana, chiamata anche Bianca o Nostrana, innestata su Pistacia terebinthus L.
Zona di produzione
La zona di produzione del Pistacchio di Raffadali DOP, ricade all’interno di numerosi comuni della provincia di Agrigento e di due comuni della provincia di Caltanissetta, nella regione Sicilia.
Metodo di produzione
Il prodotto è coltivato principalmente su terreni calcarei caratterizzati da notevoli escursioni termiche, attraverso impianti che possono essere sia specializzati sia consociati. In abbinamento all’allevamento “monocaule”, ovvero ad alberello, sono ammesse anche le forme libere di allevamento delle piante “ceppaia” (o “vaso libero”) tipiche degli impianti più vecchi e caratterizzate dalla presenza di un ceppo avente più rami. I pistacchieti per la produzione del Pistacchio di Raffadali DOP possono essere condotti secondo il metodo convenzionale, della “lotta integrata” e della “lotta biologica”. Nelle coltivazioni promiscue, cioè formate da più varietà di piante, la produzione massima consentita è di 20 kg per pianta di prodotto in guscio. La raccolta avviene dalla seconda decade di agosto alla prima decade di ottobre e può avvenire manualmente o meccanicamente, mediante bacchiatura sulle reti o per “brucatura”, utilizzando panieri o ceste. Per evitare l’imbrunimento, i frutti devono essere “smallati”, cioè privati del mallo, entro le 24 ore successive alla raccolta. Segue l’essiccazione del prodotto alla luce diretta o con altri sistemi, mantenendo la temperatura al di sotto dei 50°C. Il prodotto è poi messo in contenitori idonei e stoccato in locali ventilati e asciutti. La fase di stoccaggio può durare fino a 24 mesi con obbligo di indicazione dell’annata di raccolta. L’eventuale sgusciatura o pelatura dei pistacchi può essere effettuata manualmente o meccanicamente.
Aspetto e sapore
Il Pistacchio di Raffadali DOP è caratterizzato da una forma allungata e, all’interno del guscio, presenta un seme di colore verde. Il sapore dolce, gradevole e pronunciato deriva dalla componente pedologica dei terreni di coltivazione.
Storia
Il primo pistacchieto artificiale, impiantato nella zona di produzione, fu opera del Cavaliere Giacomo Maria Spoto nella seconda metà dell’Ottocento. Dopo questo esperimento altre persone seguirono il suo esempio e i pistacchieti si diffusero rapidamente in questa zona. Nei decenni successivi, molti terreni incolti vennero trasformati in pistacchieti e questa coltivazione divenne il fulcro del sistema agricolo. Numerosi sono i riferimenti letterari che testimoniano l’importanza del prodotto: nel 1942 il celebre botanico Pietro Bonifacio nella sua monografia Il pistacchio scriveva che “presso Raffadali esistono 3 esemplari giganteschi e bellissimi di pistacchio visitati come rarità botaniche e capaci di produrre circa 200 kg di frutti ciascuno”. Altri riferimenti più recenti si ritrovano nel romanzo Blues di mezz’autunno (2013) dello scrittore Santo Piazzese, ne Il corvo di pietra (2014) di Marco Steiner e nel romanzo La banda Sacco (2013) di Andrea Camilleri.
Gastronomia
Il Pistacchio di Raffadali DOP si conserva in luogo fresco e asciutto. Può essere consumato in ogni momento dell’anno senza bisogno di ulteriori cotture o lavorazioni. Grazie al suo peculiare aroma, alle sue qualità e alla sua versatilità in cucina è da sempre un elemento principe delle tradizionali preparazioni siciliane, dolci e salate, tra cui spicca il cous cous dolce delle monache del convento di Santo Spirito di Agrigento.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Pistacchio di Raffadali DOP. È commercializzato in guscio, sgusciato o pelato. Se destinato al consumatore finale deve essere preparato in idonee confezioni trasparenti o con finestra trasparente che consenta di vedere il prodotto. Per il confezionamento del prodotto destinato alla trasformazione devono essere utilizzati sacchi di tessuto e/o altro materiale idoneo di massimo 25 kg.
Nota distintiva
Il Pistacchio di Raffadali DOP deve parte delle peculiari caratteristiche di dolcezza e morbidezza alla tecnica di lasciar cadere i rami delle piante fino al terreno, che consente al frutto di godere temperature più uniformi per la maturazione.