Descrizione
La Patata Novella di Galatina DOP designa il tubero a buccia gialla o bruno-rossastra e a pasta giallognola ottenuto dalla varietà Sieglinde della specie Solanum tuberosum L.
Zona di produzione
La zona di produzione della Patata Novella di Galatina DOP comprende il territorio amministrativo dei comuni di Acquarica del Capo, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Galatina, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Morciano Di Leuca, Nardò, Parabita, Patù, Presicce, Racale, Salve, Sannicola, Taviano, Ugento, in provincia di Lecce, nella regione Puglia.
Metodo di produzione
Il terreno destinato alla coltivazione della Patata Novella di Galatina DOP deve essere adeguatamente preparato. La rotazione colturale prevede un ciclo biennale con l’assenza totale delle solanacee per due anni. La lavorazione del terreno viene effettuata in profondità, nel periodo compreso tra il primo agosto e il 30 settembre. La semina avviene dal 20 novembre fino a fine febbraio con tuberi- seme certificati, piantati interi o tagliati. Segue l’operazione di fertilizzazione secondo gli apporti massimi consentiti per ogni elemento. La raccolta dei tuberi inizia dalla prima decade di marzo e si protrae fino al 30 giugno. L’operazione viene eseguita con semplici attrezzi meccanici che non vengono direttamente in contatto con il prodotto, contribuendo alla preservazione dell’aspetto regolare e omogeneo. La produzione massima è di 400 quintali per ettaro. Una volta raccolti, i tuberi non possono essere sottoposti a lavaggio e non possono essere conservati per più di 30 giorni.
Aspetto e sapore
La Patata Novella di Galatina DOP ha una forma allungata o ovale, di grandezza media. È caratterizzata dalla buccia uniforme, facile allo sfaldamento ma priva di screpolature, di colore giallo intenso e brillante, che per la presenza di residui terrosi derivanti dalla coltivazione nelle terre rosse può assumere un colore ruggine-cioccolato. La polpa ha una consistenza soda e colore giallognolo.
Storia
L’introduzione nel Salento della Patata Novella di Galatina risale al secondo dopoguerra. La presenza storica nel territorio di questa coltura è testimoniata dall’attribuzione del nome di Galatina, identificativo di un luogo geografico ben definito, al quale sono tradizionalmente legate la reputazione del prodotto e le qualità organolettiche specifiche, prima della diffusione della coltivazione anche nei comuni limitrofi, a ridosso della costa ionica. Il mercato principale della Patata Novella di Galatina DOP è quello estero, nordeuropeo, con più dell’80% dell’esportazione riservata ai mercati tedeschi dove trova la sua massima collocazione tra aprile e giugno, mentre quello nazionale è quasi trascurabile.
Gastronomia
La Patata Novella di Galatina DOP si conserva in luoghi freschi e asciutti, lontano dalle fonti di luce. Vanta un lungo elenco di utilizzi in cucina. È ideale preparata a fette, per arricchire le insalate, oppure come contorno, sia lessata, che fritta o arrostita. Nel Salento viene anche utilizzata per condire la pasta, in una preparazione tipica regionale molto gustosa, la pasta patate e cozze.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Patata Novella di Galatina DOP, in confezioni di cartone, tela, iuta e vertbag, distinto per calibro secondo le due classi 28-40 mm o 32-65 mm. È consentita la commercializzazione dei soli tuberi interi, non germinati, di forma regolare ed esenti da malformazione.
Nota distintiva
La Patata Novella di Galatina DOP è caratterizzata, oltre che dalla precocità del raccolto dovuta alla natura sabbiosa dei terreni e quindi facilmente riscaldabili, anche da proprietà chimico- fisiche specifiche, come il basso contenuto di amido e di sostanza secca. Il particolare e caratteristico territorio di coltivazione, ricco di fosforo e ferro assimilabili che conferiscono alla terra il tipico colore rosso, fa assumere all’epidermide del tubero il colore ruggine-cioccolato. Alle proprietà dei terreni di coltivazione, si deve anche il basso contenuto in sostanza secca del prodotto: i tuberi, infatti, non trovando ostacoli nel corso del loro ciclo colturale, grazie alla natura sabbiosa e al contenuto in sostanza organica dei terreni che li ospitano, esprimono a pieno le loro potenzialità di sviluppo, raggiungendo volumi considerevoli.