Descrizione
La Patata del Fucino IGP si riferisce al tubero maturo della specie Solanum tuberosum L., ottenuto con tuberi-seme di varietà di patate iscritte nel catalogo comune delle varietà di piante agricole.
Zona di produzione
La zona di produzione della Patata del Fucino IGP comprende nove comuni della provincia dell’Aquila, nella regione Abruzzo.
Metodo di produzione
I terreni destinati alla coltivazione della patata devono essere adeguatamente preparati allo scopo di creare un “buon letto di semina” che faciliterà lo sviluppo dell’apparato radicale, degli stoloni e dei tuberi. Per la preparazione del letto di semina in primavera va eseguita un’aratura a profondità non inferiore ai 30-40 cm a cui devono seguire operazioni di affinamento del terreno. La semina viene effettuata da metà marzo a fine maggio, in relazione alle varie tipologie di terreno e dell’andamento climatico. La raccolta inizia il 20 luglio, con le varietà precoci, e termina il 15 novembre, con le varietà a ciclo medio e tardivo. Dopo la raccolta e una prima cernita in campo, le patate devono essere trasportate nei centri di condizionamento, per essere immagazzinate in ambienti idonei.
Aspetto e sapore
La Patata del Fucino IGP presenta forme variabili che vanno dal tondo al tondo-ovale. Il calibro parte dai 35 mm per arrivare agli 80 mm. La buccia non si distacca dalla polpa mentre la pasta è soda e non presenta cedimenti alla pressione. Il colore varia dal bianco a diverse tonalità di giallo. La parte edibile non è inferiore al 95%.
Storia
La coltivazione ha luogo su fondo dell’omonimo lago Fucino prosciugato e bonificato nel 1875 e posto a 700 m s.l.m. Nel corso degli anni, molte attività sono state svolte dagli operatori locali nella promozione e valorizzazione della Patata del Fucino. Ad esempio, a partire dal 1971 nel comune di Avezzano viene organizzata la Sagra della Patata; nel 2008, anno internazionale della patata promosso dalla FAO, i coltivatori di Patate del Fucino nell’ambito del progetto di cooperazione Progetto Albania, hanno fornito supporto tecnico e attrezzi agricoli alla regione albanese di Zadrima; nel 2001 una puntata della trasmissione televisiva Il Gusto viene dedicata alla Patata del Fucino IGP; nel 1993, attraverso una puntata della trasmissione RAI Linea Verde, la reputazione del prodotto viene divulgata a livello nazionale. Numerose sono anche le pubblicazioni di articoli sulle riviste di settore quali L’Informatore Agrario dove, oltre alla Patata del Fucino, viene citato anche il Fucino come zona con un’alta vocazione per la coltivazione e la sperimentazione varietale della patata.
Gastronomia
La Patata del Fucino IGP deve essere conservata in contenitori (bins) alla temperatura di 4-10°C e umidità relativa compresa tra 88 e 95%. I tuberi possono sostare in frigorifero anche per lunghi periodi e fino a un massimo di nove mesi. Grazie alle sue caratteristiche e composizione, la Patata del Fucino IGP si presta alla preparazione di impasti vari, ad esempio per gli gnocchi, ma anche a cotture al forno e fritture, preparazione di tortini, gâteaux e umidi, zuppe e insalate. È l’ingrediente principale per la preparazione della storica zuppa di patate e zucca, tipica del territorio del Fucino.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Patata del Fucino IGP. È confezionato in sacchi rete da 2 a 20 kg, retine da 500 g a 2,5 kg, confezioni vertbag, quickbag, girsac e busta da 500 g a 5 kg, cartone o cassa da 3 a massimo 20 kg, vaschette per alimenti da 500 g a 5 kg, cestini da 500 g a 5 kg.
Nota distintiva
Le condizioni climatiche influenzano le caratteristiche qualitative della Patata del Fucino IGP tanto che, in valutazioni sensoriali eseguite con il metodo del flavour profile su tuberi cotti a vapore o su tuberi fritti, le patate del Fucino si sono diversificate per l’indice “gusto tipico o bontà del sapore”.