Descrizione
Il Miele Varesino DOP è un miele monofloreale di acacia ottenuto dal nettare bottinato dalle api sui fiori di Robinia pseudoacacia L., che si caratterizza per l’elevato grado di purezza dell’origine del nettare, un tenore di umidità massimo del 17,5% e un indice di freschezza HMF inferiore a 15 mg/kg.
Zona di produzione
La zona di produzione del Miele Varesino DOP comprende il territorio della provincia di Varese nella regione Lombardia, ai piedi delle Alpi, tra i fiumi Ticino e Olona e tra i laghi Maggiore e di Lugano. Gli apiari utilizzati devono essere situati in territorio di pianura, collinare o montano ad altezza non superiore ai 600 metri s.l.m.
Metodo di produzione
Gli alveari del Miele Varesino DOP possono permanere nella stessa postazione per l’intero arco dell’anno di produzione, o subire spostamenti entro il territorio, per tutto il periodo della fioritura interessata. Per la produzione devono essere utilizzate arnie razionali, a favo mobile a sviluppo verticale. I melari impiegati nella fase di raccolto produttivo delle api devono essere vuoti e puliti. L’ispezione degli alveari deve essere condotta impedendo di trasferire al miele odori estranei o residui di combustione, utilizzando fumo da idonei materiali vegetali di origine cellulosica. L’estrazione deve essere effettuata esclusivamente da favi di melario privi di covata e condotta con smielatori centrifughi. La filtrazione deve essere eseguita per gravità con filtri permeabili agli elementi figurati del miele (pollini) e al termine di questa fase il miele raccolto deve essere fatto decantare, ponendolo in recipienti provvisti di coperchio. Una volta estratto, il miele può essere conservato – in locali aerati e asciutti, eventualmente a umidità controllata – confezionato ed etichettato entro i 24 mesi successivi.
Aspetto e sapore
Il Miele Varesino DOP ha una consistenza liquida con una cristallizzazione rara e si presenta di colore trasparente, da quasi incolore a giallo paglierino. È caratterizzato da sapore molto dolce, profumo leggero e delicato, assenza di odori marcati, aroma confettato e vanigliato.
Storia
In quest’area geografica, tra il XVII e il XX secolo, furono costruite molte ville con parchi con specie ornamentali esotiche che, grazie al clima favorevole, sono diventate infestanti per il sottobosco locale. All’inizio del secolo scorso, a seguito della costruzione della rete ferroviaria italiana la Robinia pseudoacacia L. fu utilizzata per consolidare i pendii delle scarpate. La sua conseguente proliferazione indusse gli apicoltori locali a specializzarsi nella produzione del miele di acacia che, per le sue particolari caratteristiche si distingueva dagli altri mieli prodotti fino ad allora, diventando in breve la tipologia di miele maggiormente prodotta in provincia di Varese. Nel 1934, fu costituito il Consorzio provinciale obbligatorio fra apicoltori, convertito nel 1983 nell’Associazione Produttori Apicistici della provincia di Varese. Qualche anno più tardi, nel 1989, è stato costituito il Consorzio qualità Miele Varesino.
Gastronomia
Il Miele Varesino DOP conserva a lungo le sue caratteristiche purché tenuto lontano dalla luce e dal calore. Il miele è ottimo per la prima colazione, sul pane o sulle fette biscottate, associato a burro o ricotta. È delizioso nel latte o nel tè e per dolcificare le tisane. Particolarmente felice è l’abbinamento del Miele Varesino DOP allo yogurt per le benefiche proprietà che i due prodotti esprimono.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio tutto l’anno come Miele Varesino DOP in contenitori di vetro chiusi con tappo metallico o in bustine, vaschette o vasetti di materiale idoneo, in formato monodose, su cui è posto un sigillo che deve riportare il logo identificativo del prodotto.
Nota distintiva
Il Miele Varesino DOP di Acacia deve avere lo spettro pollinico della provincia di Varese, caratterizzato dalla presenza di pollini di piante ornamentali esotiche presenti in giardini e parchi, che ben si sono adattate all’ambiente di produzione. Il prodotto si contraddistingue infatti per la presenza del polline di palma nana (Trachycarpus fortunei), mentre risultano assenti i pollini di lupinella e di vischio quercino.