Descrizione
Il Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP si riferisce al seme allo stato fresco o secco della specie Phaseolus vulgaris L., nella varietà Borlotto e negli ecotipi Spagnolit, Spagnolo (o Ballotton), Calonega, Canalino.
Zona di produzione
La zona di produzione del Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP comprende le comunità montane Feltrina, Bellunese e Val Belluna e si estende in 21 comuni della provincia di Belluno, nella regione Veneto.
Metodo di produzione
Il letto di semina deve essere preparato e accuratamente arato. Il seme viene distribuito sul terreno “a postarella” con 4-5 unità per posto, con una densità di 8/10 semi per metro quadrato. La semina avviene per tradizione il 3 maggio, giorno di Santa Croce. Il tutoraggio viene effettuato fin dai primi stadi di sviluppo con l’uso di pali in legno d’abete o di pali e canne. La raccolta si effettua a mano perché molto spesso la maturazione è scalare; comincia nella seconda metà del mese di agosto e termina alla fine di settembre. Indicativamente, per la granella fresca inizia una ventina di giorni dopo l’impollinazione e si può protrarre per circa un mese; per la granella secca invece, la raccolta si inizia quando almeno i 3/4 dei baccelli sono ormai diventati secchi e di colore chiaro.
Aspetto e sapore
Il Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP di tipo Spagnolit presenta forma piuttosto rotondeggiante e a botte, con striatura brillante su fondo crema. Il tipo Spagnolo presenta forma ovoidale, buccia abbastanza fine e il seme mostra tipiche striature rosso vino. Il tipo Calonega presenta forma schiacciata con striature rosso vivo su fondo crema. Il tipo Canalino presenta striature rosso cupo, talora nero e buccia piuttosto consistente. Le dimensioni, sia del baccello che del seme, variano a seconda della varietà, da un minimo di 11 cm a un massimo di 15,5 cm (baccello) e da 14,6 mm a 17 mm (seme).
Storia
Le origini del fagiolo di Lamon risalgono al XVI secolo. Questo legume fu infatti introdotto nel bellunese dall’umanista Pietro Valeriano che, nel 1532, ne ricevette in dono alcuni semi da papa Clemente VII. Già dalla metà del XVII secolo vi sono testimonianze della sua diffusione nel bellunese. Risale al secolo successivo un saggio sull’agricoltura del Distretto di Feltre, in cui si accenna a una qualità di fagioli molto ricercati; nello stesso periodo altri studiosi riconoscevano che i fagioli feltrini erano i migliori della provincia. Anche negli atti preparatori del catasto austriaco (1862) risulta come il fagiolo fosse coltivato a Lamon. Nel tempo, il fagiolo ha conosciuto fasi alterne di sviluppo e di importanza nella provincia di Belluno.
Gastronomia
Il Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP fresco può essere conservato in frigorifero per quattro o cinque giorni. Per il tipo secco invece, è necessario porre i legumi a bagno per circa 12 ore prima della cottura. Per secoli alimento alternativo alla carne e ingrediente dell’antico piatto lamonese pendolon, un impasto dalla consistenza soda di patate e fagioli, mescolato con sugo di cipolla e lardo, oggi è stato riscoperto come componente di una dieta sana ed equilibrata. Ideale nella preparazione di minestroni, pasta e fagioli, risotti, è gustoso anche come contorno. Si consiglia di sgranare i Fagioli di Lamon della Vallata Bellunese IGP solamente al momento dell’impiego, per evitare che il contatto con l’aria possa indurire la buccia dei semi, compromettendone la cottura.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio come Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP nelle varietà: Spagnolit, Spagnolo, Calonega e Canalino. È commercializzato fresco, nel periodo della raccolta, in cassette da 1 a 20 kg; è commercializzato secco in cassette da 500 g a 10 kg. È vietata la vendita del prodotto sfuso.
Nota distintiva
L’assidua e attenta cura che i coltivatori locali dedicano alle piante, insieme alle specifiche caratteristiche pedoclimatiche della zona, garantiscono le elevate proprietà organolettiche e salutistiche del Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP.