Descrizione
La Ciliegia di Lari IGP si riferisce al frutto allo stato fresco ottenuto dalla coltivazione delle seguenti cultivar della specie Prunus avium L.: Adriana, Big star, Bigarreau Moreau, Bigarreau Burlat, Bigarreau Napoleon, Black star, celeste, Durone diVignola, Early bigi, Early Korvik, Early star, Folfer, Ferrovia, Giorgia, Grace star, Isabella, Kordia, Kossara, Lalastar, Lapins, Lory strong, New star, Prime Giant, Regina, Rita, Rocket, Sabrina, Samba, Sandra, Sylvia, SMS 280,Stella, Summer charm, Sunburst, Sweet Early, Sweet Heart, Van, Vera, Frisco, Royal Helen, Red Pacific, Nimba, Marysa, Durone giallo, Bella di Pistoia, Durone nero I. A queste ultime si aggiungono gli ecotipi locali Crognolo, Cuore, Del Paretaio, Di Giardino, Di Nello, Di Guglielmo Gambolungo, Marchiana, Morella, Papalina, Orlando, Precoce di Cevoli, Siso, Usigliano.
Zona di produzione
La zona di produzione della Ciliegia di Lari IGP comprende l’intero territorio dei comuni di Casciana Terme Lari, Terricciola e Crespina Lorenzana, in provincia di Pisa, nella regione Toscana.
Metodo di produzione
La coltivazione della Ciliegia di Lari IGP può avere luogo sia in coltura specializzata sia in coltura promiscua, con una resa massima a pianta di 150 kg. Gli allevamenti possono avere forma in volume, con una densità di impianto massima fino a 625 piante per ettaro, o a parete, con una densità di impianto fino 1.000 piante per ettaro. La raccolta dei frutti, fatta esclusivamente a mano, avendo cura di conservare il peduncolo, avviene nel periodo compreso tra il primo di maggio e il 31 luglio. I frutti, sottoposti ad accurata cernita, devono essere integri, puliti, sani ed esenti da marciumi, residui di prodotti fitosanitari e parassiti. Successivamente le ciliegie possono essere conservate in locali refrigerati.
Aspetto e sapore
La Ciliegia di Lari IGP ha un sapore naturalmente dolce e fruttato. La sua polpa varia da poco consistente a molto consistente, in relazione alle diverse cultivar. La buccia è lucente e ha un colore che va dal rosso brillante al rosso scuro. Il calibro minimo è di 22 mm, tranne che per gli ecotipi locali per i quali è ammessa una pezzatura minima di 13 mm.
Storia
L’attuale areale di produzione è da sempre un territorio vocato alla produzione delle ciliegie, come dimostrato da studi e censimenti tra i quali il Contributo allo studio delle cultivar di ciliegio della provincia di Pisa (1959) dei professori Maurizio Basso e Sesto Natali. Sin dal XVIII secolo la ciliegia è stata protagonista di scambi remunerativi, in particolare nello storico mercato sotto le Logge di Lari, come ricostruito da Ezio Tremolanti nel volume Spunti di natura economica: cenni di storia di cerealicoltura, panificazione, viticoltura e cultivar del ciliegio (2010). Nel 1957, per rilanciare la filiera dopo un periodo di crisi, gli abitanti di Lari diedero vita alla Festa delle ciliegie, un evento annuale che ancora oggi attrae numerosi appassionati.
Gastronomia
La Ciliegia di Lari IGP si conserva in frigorifero per alcuni giorni. Oltre ad essere consumata allo stato fresco, grazie all’elevato tenore zuccherino, è particolarmente indicata per la produzione di conserve e confetture. La Ciliegia di Lari IGP è apprezzata come ingrediente per prodotti di pasticceria, ma anche nella ristorazione per la preparazione di sughi e salse di accompagnamento, nella lavorazione di salumi e nella produzione di liquori e bevande.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio come Ciliegia di Lari IGP in confezioni sigillate, in modo che l’apertura della confezione stessa non ne permetta il riutilizzo. Le ciliegie destinate alla trasformazione, non riservate al consumatore finale allo stato fresco, possono essere vendute “alla rinfusa”. Ogni confezione deve riportare, oltre alla denominazione, il logo del prodotto, il logo comunitario e i riferimenti del produttore.
Nota distintiva
La Ciliegia di Lari IGP si distingue per la sua naturale dolcezza dovuta all’elevato tenore zuccherino, mai inferiore a 14° Brix, derivante dalla particolare combinazione tra le caratteristiche fisiche dei terreni agrari – con suoli composti di sabbia, limo e argilla – e lo specifico regime termo-pluviometrico.