Descrizione
La Castagna di Roccamonfina IGP designa il frutto allo stato fresco o secco ottenuto dalla specie botanica Castanea sativa M., nelle cultivar Primitiva (Tempestiva), Napoletana (Riccia o Riccia Napoletana), Mercogliana (Marrone), Paccuta e Lucente (Lucida).
Zona di produzione
La zona di produzione della Castagna di Roccamonfina IGP interessa l’intero territorio dei comuni di Caianello, Conca della Campania, Galluccio, Marzano Appio, Roccamonfina, Sessa Aurunca, Teano, Tora e Piccilli, in provincia di Caserta, nella regione Campania.
Metodo di produzione
La raccolta delle castagne da terra viene eseguita tradizionalmente a mano o con l’ausilio di mezzi meccanici; ha inizio a settembre e termina a ottobre, e deve avvenire comunque entro sette giorni dal distacco naturale del frutto dalla pianta. I castagneti vengono curati e potati periodicamente con i sistemi tradizionali in uso nel territorio. Le castagne appena raccolte possono essere trattate in acqua calda o essere sottoposte alla tecnica della “curatura”, che consiste nell’immersione dei frutti in vasche colme di acqua a temperatura ambiente per massimo 10 giorni e successiva asciugatura; dopo la quale possono essere sbucciate tramite vapore o con la tecnica a fuoco detta brulage. Successivamente è ammessa la conservazione tramite surgelazione. Per la Castagna di Roccamonfina IGP allo stato secco si esegue invece la tradizionale tecnica dell’essiccazione su graticci, che avviene a fuoco lento alimentato a legna o in forni moderni; è consentita la successiva sbucciatura.
Aspetto e sapore
La Castagna di Roccamonfina IGP è caratterizzata da una forma asimmetrica tendenzialmente globosa e una pezzatura media. La buccia è di colore marrone bruno, con solcature leggermente più scure e ha una consistenza tenace e uno spessore sottile. La polpa è di colore bianco latte, tendenzialmente croccante con un sapore mediamente dolce e delicato.
Storia
Presente fin da centinaia di anni prima della dominazione romana, la castanicoltura nell’area di Roccamonfina ebbe uno sviluppo sostanziale nel Medioevo, in seguito alle invasioni barbariche. Una celebre storia popolare attribuisce l’introduzione del castagno nell’area a San Bernardino da Siena durante il pellegrinaggio che portò all’edificazione del Santuario della Madonna dei Lattani nel 1430. La rilevanza economica di questo prodotto è confermata anche nei secoli successivi grazie a testimonianze scritte tra cui l’opera di Girolamo Perrotta La sede degli aurunci (1737) e i mercuriali locali che da metà Ottocento riportano il prezzo medio di vendita della castagna di Roccamonfina.
Gastronomia
La Castagna di Roccamonfina IGP si conserva per alcuni mesi in luoghi freschi e asciutti. È ottima gustata lessata o arrostita per le tradizionali caldarroste. Viene utilizzata come ingrediente di dolci tradizionali quali il castagnaccio o le frittelle di castagne, o in dessert raffinati quale il montblanc. Le castagne secche possono essere utilizzate anche per piatti salati come ad esempio il risotto con Castagne di Roccamonfina IGP, le zuppe con legumi o le tagliatelle di castagne.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio come Castagna di Roccamonfina IGP, nelle tipologie: allo stato fresco, allo stato secco in guscio, allo stato secco sgusciato intero, pelato intero. È disponibile sul mercato, allo stato fresco, dall’inizio di settembre fino alla metà di novembre; il prodotto secco è disponibile tutto l’anno. È commercializzato in contenitori di materiali diversi e di peso compreso tra 100 g e 25 kg. È ammessa la conservazione sottovuoto o in atmosfera protetta.
Nota distintiva
La Castagna di Roccamonfina IGP, grazie alle basse altitudini, al terreno vulcanico e al clima caldo umido della zona di produzione, è la prima castagna italiana a raggiungere la maturazione ed entra in commercio già all’inizio di settembre, in largo anticipo rispetto alle altre.