Descrizione
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP è un agrume ottenuto dalle varietà Tarocco, Moro e Sanguinello, caratterizzato dalla presenza di antocianine che conferiscono al frutto una tipica colorazione rossa più o meno intensa.
Zona di produzione
La zona di produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP comprende 32 comuni delle province di Enna, Catania e Siracusa, nella regione Sicilia.
Metodo di produzione
Le condizioni ambientali e di coltura degli aranceti destinati alla produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP devono essere quelle tradizionali della zona. Il periodo di maturazione è variabile e garantisce un calendario di produzione e di raccolta ampio, che va da dicembre fino a maggio. In particolare il Tarocco si raccoglie generalmente da dicembre a maggio, il Moro si colloca invece al principio tra dicembre e marzo, il Sanguinello, infine, si raccoglie da febbraio ad aprile. La raccolta dei frutti avviene manualmente con l’ausilio di apposite forbicine ricurve che tagliano il peduncolo senza danneggiare la buccia. Dopo la raccolta non sono ammessi trattamenti di deverdizzazione.
Aspetto e sapore
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP si presenta di forma globosa o obovata (ovoidale); il colore della buccia può variare: arancio neutro, con parti colorate di un rosso granato più o meno intenso, con superficie liscia mentre la polpa è di colore arancio con screziature rosse irregolari (varietà Tarocco e Sanguinello), o rosso-vinoso (varietà Moro). Il frutto è ricco di vitamine, polifenoli (flavonoidi), acido folico e sostanze benefiche utili per regolare le funzioni digestive e metaboliche, nonché prevenire infezioni e invecchiamento cellulare, grazie alle notevoli quantità di antiossidanti.
Storia
Di origine cinese, nell’antichità l’arancia rossa era largamente diffusa nell’area mediterranea, ma veniva usata prevalentemente a scopo ornamentale o religioso. Gli Arabi durante il loro dominio (IX-XI sec.) ne scoprirono le proprietà salutistiche ed iniziarono ad utilizzare il frutto, ma è solo a partire dal XVII secolo che nell’Italia meridionale l’arancia si è diffusa come alimento a livello popolare. L’introduzione in Sicilia delle arance pigmentate si deve forse a un missionario genovese di ritorno dalle Filippine, così come riportato dal gesuita Giovanni Battisti Ferrari (1646) nell’opera Hesperides sive de malorum aureorum cultura et usu. Tra i prodotti più noti nel periodo delle battaglie risorgimentali, nel luglio del 1860 Camillo Benso conte di Cavour scriveva nei suoi telegrammi: “Le arance sono sulla nostra tavola e stiamo per mangiarle. Per i maccheroni bisogna aspettare perché non sono ancora cotti”, alludendo alla Sicilia già occupata dai garibaldini. A partire dalla metà del secolo scorso, la coltivazione delle arance rosse ha assunto un ruolo sempre più importante nell’economia siciliana, sia in termini di superfici investite che di produzioni ottenute.
Gastronomia
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP deve essere conservata in luogo fresco e asciutto. È ottima consumata fresca, mangiata a spicchi, spremuta, pelata “al vivo”, ovvero eliminando con un coltellino sia la parte bianca vicina alla scorza che la pellicina che separa i vari spicchi. Può inoltre essere utilizzata nella preparazione di marmellate, insalate, salse e liquori. Con la buccia si possono preparare canditi e dolci. In cucina viene impiegata in abbinamento a piatti dolci e salati.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio come Arancia Rossa di Sicilia IGP nelle varietà: Tarocco, Moro o Sanguinello. È commercializzato sfuso o in idonee confezioni. Il prodotto è presente sul mercato da dicembre a maggio.
Nota distintiva
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP si contraddistingue per contenere pigmenti rossi unici dovuti alla presenza di antocianine (soprattutto cianidin-3- glucoside), sviluppatesi per mutazione genetica spontanea solo in questo areale, e per possedere un’alta concentrazione di sostanze antiossidanti.