Descrizione
L’Arancia del Gargano IGP si riferisce al frutto allo stato fresco degli ecotipi di arancio Biondo Comune del Gargano e dalla cultivar locale Duretta del Gargano, anche detta arancia tosta. La buccia è sottile, la polpa e il succo si presentano di colore giallo-arancio.
Zona di produzione
La zona di produzione dell’Arancia del Gargano IGP comprende i comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico, nel tratto costiero e sub- costiero settentrionale del promontorio del Gargano, in provincia di Foggia, nella regione Puglia.
Metodo di produzione
La coltivazione avviene in terreni rosso-calcarei, esposti ai venti freddi che causano repentini abbassamenti di temperatura. Gli aranceti vengono impiantati nel pieno rispetto delle caratteristiche strutturali del territorio. Per i terreni in declivio è previsto il ricorso al terrazzamento, effettuato per mezzo di muretti a secco o di cotiche erbose (ciglionamenti). Per le operazioni di innesto si utilizza la specie Citrus x aurantium L., comunemente detta Melangolo, in alternativa sostituibile con altri portainnesti certificati dalla normativa vigente. Il periodo di raccolta varia in funzione della diversa epoca di maturazione delle due tipologie, che non può essere indotta artificialmente: dal 15 aprile a fine agosto per il Biondo Comune del Gargano e dal 1 dicembre al 30 aprile per la Duretta del Gargano. Le arance sono raccolte esclusivamente a mano, tramite l’ausilio di forbici.
Aspetto e sapore
L’Arancia del Gargano IGP ha forma sferica e pezzatura non eccessivamente grande, con buccia di colore uniforme giallo-dorato intenso. Si contraddistingue per il sapore dolce e il profumo tipico.
Storia
La coltivazione degli agrumi è presente nel Gargano fin dall’anno Mille. Ne sono testimonianza i riferimenti ai pomo citrini – arance amare o melangoli – inviati in Normandia dal Principe di Bari, Melo, a dimostrazione di una terra estremamente ricca e produttiva. Nel corso dei secoli il commercio delle arance si è progressivamente intensificato, dapprima all’interno dei confini nazionali, quindi anche all’esterno, fino ad arrivare addirittura nelle Americhe. Grazie alla loro spiccata serbevolezza, infatti, intorno alla metà dell’Ottocento, le arance del Gargano venivano spedite a New York o Chicago, affrontando viaggi di oltre 40 giorni senza perdere nel gusto o nell’aspetto. A partire dal Settecento, per sancire la grande popolarità di questi frutti, ha inizio la tradizione di una processione organizzata a Vico del Gargano (Foggia) nel mese di febbraio il giorno di San Valentino, Santo Protettore degli agrumeti.
Gastronomia
L’Arancia del Gargano IGP deve essere conservata in luoghi freschi e asciutti. È ottima consumata allo stato fresco: per apprezzarne appieno il sapore è consigliabile sbucciarla in modo da eliminare il più possibile sia la parte bianca della scorza, sia la pellicina che divide gli spicchi, per arrivare direttamente alla polpa. Il frutto può anche essere utilizzato come ingrediente principale di sfiziosi piatti della cucina pugliese, quale ad esempio l’insalata di arance, lampascioni e melograno con fusilli e aceto balsamico. L’Arancia del Gargano IGP può inoltre essere impiegata per realizzare bevande, liquori e frutta candita oppure marmellate e conserve.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Arancia del Gargano IGP negli ecotipi Biondo Comune del Gargano e cultivar locale Duretta del Gargano. È commercializzato in confezioni e almeno l’80% dei frutti costituenti la confezione deve essere bollinata o incartata. I contenitori devono essere rigidi da un minimo di 1 kg a un massimo di 25 kg e devono essere costituiti di materiale di origine vegetale, quali legno o cartone. È utilizzato in prodotti trasformati come la marmellata a base di Arancia del Gargano IGP.
Nota distintiva
L’Arancia del Gargano IGP matura a fine aprile-maggio e anche ad agosto, quindi diversi mesi dopo l’epoca di maturazione di tutte le altre aree agrumicole italiane. Altra peculiare caratteristica risulta essere la spiccata capacità di conservazione.