Descrizione
Il Limone Interdonato Messina IGP è un agrume allo stato fresco della specie Citrus limon L. Burm. nella cultivar Interdonato, ibrido naturale tra un clone di cedro e uno di limone.
Zona di produzione
La zona di produzione del Limone Interdonato Messina IGP interessa la parte ionica della provincia di Messina, estendendosi dalla città di Messina fino a Giardini Naxos, nella regione Sicilia.
Metodo di produzione
Gli impianti possono essere condotti con il metodo integrato oppure biologico. La tecnica di allevamento può prevedere la costituzione di nuovi impianti tramite la messa a dimora di giovani piante, con operazioni eseguite dal primo settembre al 30 giugno; in alternativa può essere operata la conversione varietale di agrumeti già esistenti, nel qual caso le operazioni vengono svolte in primavera o in autunno. Questa cultivar risulta particolarmente sensibile ed esigente, motivo per cui le fasi di irrigazione e di potatura sono cruciali per il corretto sviluppo delle piante. L’irrigazione deve essere effettuata da aprile a ottobre, la potatura dal 15 febbraio al 15 settembre. La fioritura avviene al massimo due volte all’anno e la raccolta, prevista dal primo settembre al 15 aprile, viene eseguita manualmente. Di solito comunque le operazioni si concludono entro febbraio.
Aspetto e sapore
Il Limone Interdonato Messina IGP ha pezzatura medio-elevata, forma ellittica e colore giallo alla maturazione, con estremità verdi opache. L’epicarpo è lucido e sottile. La polpa è gialla e il sapore risulta particolarmente dolce e delicato grazie al modesto contenuto di acido citrico.
Storia
Il limone è presente in Sicilia fin dal periodo bizantino- arabo. Dapprima impiegato come pianta ornamentale e per il consumo locale, a partire dalla seconda metà del XVI secolo si pose al centro delle attività socioeconomiche dell’area, con lo sviluppo di una vera e propria attività di limonicoltura. Nel XIX secolo tutto il territorio della fascia ionica della provincia di Messina era conosciuto come la “terra dai giardini sempre verdi” e ogni aspetto della vita quotidiana gravitava intorno a questa particolare varietà, conosciuta allora anche come “limone speciale” o “fino”. L’origine della cultivar del Limone Interdonato Messina IGP è attribuibile al periodo compreso tra il 1875 e il 1880, e fu ottenuto dal colonnello garibaldino Giovanni Interdonato (da cui prende il nome); appassionato di agrumi egli eseguì qualcosa come circa 200 innesti per arrivare infine al giusto ibrido tra cedro e limone. Il colonnello, dopo aver combattuto nei moti siciliani con i patrioti di Garibaldi e aver governato nel nome dei Savoia su buona parte del messinese, si rititò a vita privata nella sua villa di Ali Terme, denominata Reitana, dove ancora oggi esistono le piante madre. Dopo il 1860 sviluppò la passione per la coltivazione degli agrumi, che lo portò a incrociare un cedro e l’ariddaru, un limone locale, ottenendo quello che oggi è il Limone Interdonato Messina IGP.
Gastronomia
Il Limone Interdonato Messina IGP si conserva in luogo fresco e asciutto, possibilmente all’interno di un sacchetto di carta. Per il suo sapore particolarmente dolce è un ottimo limone da consumare da solo, anche con la buccia, oppure da gustare come insalata, a fette sottili con olio, aceto e sale. In cucina si presta alle più svariate ricette, come il tipico limone zuccarato, oltre che alla preparazione di bevande di vario tipo. Un segreto per spremerne al meglio il succo è quello di tagliare il frutto in senso verticale, seguendo la naturale direzione degli spicchi.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio, da settembre ad aprile, nella tipologia Limone Interdonato Messina IGP. Può essere commercializzato sfuso o confezionato in contenitori di legno, plastica o cartone, in bins alveolari o in sacchi retinati del peso massimo di 5 kg. Le categorie ammesse sono la Extra e la Prima.
Nota distintiva
Il Limone Interdonato Messina IGP si caratterizza per la maturazione precoce e per il sapore particolarmente dolce e delicato, dovuto al modesto contenuto di acido citrico: è perciò ottimo da consumare da solo ed è il limone migliore da accompagnare al tè.