Descrizione
L’Anguria Reggiana IGP designa i frutti allo stato fresco della specie Citrullus Ianatus con tipologie riferibili alle varietà Ashai Mijako, Crimson e Sentinel, rispettivamente di forma tonda, ovale e allungata.
Zona di produzione
La zona di produzione dell’Anguria Reggiana IGP comprende del tutto o in parte il territorio di 20 comuni della provincia di Reggio Emilia, nella regione Emilia-Romagna.
Metodo di produzione
L’Anguria Reggiana IGP può essere coltivata in pieno campo e/o in ambiente protetto con copertura in materiale protettivo completamente rimovibile. La semina per la produzione delle piantine da trapianto avviene tra il 10 gennaio e il 31 maggio. È consentita la fertilizzazione organica e minerale in fase di preparazione del terreno e l’irrigazione può avvenire per aspersione oppure con sistema localizzato a manichetta forata e ad ala gocciolante. Il trapianto delle piantine avviene, a seconda delle diverse tecniche di conduzione, fra il 25 febbraio e il 30 giugno. La densità d’impianto varia secondo i tipi di anguria: tipo tondo fino a 2.200 piante/ettaro, tipi ovale e allungato fino a 2.000 piante/ettaro. La raccolta avviene manualmente a maturazione completa, quando la polpa è di colore rosso, i tegumenti seminali sono duri e lo strato gelatinoso che avvolge i semi è scomparso. La produzione massima per ettaro consentita, in pieno campo e in serra fredda, non deve superare le 60 tonnellate per il tondo e le 70 tonnellate per l’ovale e l’allungato; in tunnel piccolo, le 70 tonnellate per il tondo e le 80 tonnellate per l’ovale e l’allungato.
Aspetto e sapore
L’Anguria Reggiana IGP si caratterizza per la buccia liscia o leggermente rugosa, uniforme o con leggere solcature regolari longitudinali per tutte e tre le varietà, di colore verde grigio per il tipo tondo e verde medio brillante per i tipi ovale e allungato. La polpa, soda e croccante, presenta a maturazione completa, un colore rosso per il tipo ovale e rosso vivo per i tipi tondo e allungato. Il sapore è particolarmente dolce. Il peso è di 5-12 kg per il tondo, 7-16 kg per la tipologia ovale e 7-20 kg per l’allungato.
Storia
La reputazione dell’elevata qualità dell’anguria reggiana risale al XVI secolo. Corrispondenze fra le antiche corti del Rinascimento padano decantano la bontà del prodotto coltivato in queste terre. Il frutto è rimasto a lungo un prodotto d’élite fino al XVIII secolo, quando il Risorgimento abbatté le frontiere fra gli Stati della Nazione e consentì anche un allargamento dei confini di commercializzazione. Ma è nel XX secolo che la coltivazione e il consumo dell’anguria raggiungono il massimo della popolarità nel territorio, come testimoniano i capanni dove si vendeva l’anguria a fette. La zona di pianura in provincia di Reggio Emilia è stata in seguito citata nella Guida gastronomica del Touring Club Italiano, datata 1931, per “angurie (cocomeri) e meloni zuccherini”.
Gastronomia
L’Anguria Reggiana IGP si conserva in spazi ombreggiati senza subire nessun tipo di conservazione forzata per non più di due settimane. Al consumo, i frutti devono essere interi, sani ed esenti da parassiti, ben formati in relazione alle caratteristiche della varietà, privi di fessurazioni esterne, ammaccature e odori estranei al frutto. Ottima mangiata da sola per dissetarsi durante l’estate, oppure come ingrediente di gustose insalate a base di fichi, Parmigiano Reggiano DOP e Basilico Genovese DOP. Come da tradizione, viene gustata con il Pan de Re reggiano, prodotto con grani antichi e lievito madre.
Commercializzazione
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Anguria Reggiana IGP. È commercializzato in appositi contenitori oppure in bins e mini bins di materiale idoneo allo stoccaggio.
Nota distintiva
Le terre calcaree e argillose, ricche di potassio, conferiscono alla polpa dell’Anguria Reggiana IGP un sapore particolarmente dolce, con un grado zuccherino maggiore di 11° Brix per la tipologia Ashai Mijako e 12° Brix per le tipologie Crimson e Sentinel.